La prima volta in 13 anni.
La faccio per Napoli. La faccio per tradizione. ❤️💛

A Natale, a Napoli, c’è sempre stato un suono che attraversava i vicoli come una musica antica:
“Accattat’ ’o nummero… ca stamm’ arriffanno!” 🔔
Una frase capace di trasformare una città intera in un misto di attesa, speranza e magia. ✨

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UN RITO ANTICO CHE VIENE DA LONTANO (E CHE APPARTIENE A NAPOLI)

La riffa, qui da noi, non è mai stata “solo un gioco”.
È un pezzo di storia. 📜
Un’abitudine che veniva tramandata come si tramanda una ricetta, una canzone, una risata.

L’origine è lontana, nei secoli della dominazione spagnola.
Gli spagnoli avevano la parola “rifa”, una piccola lotteria popolare.
Napoli la ascoltò, la fece sua e la trasformò in qualcosa di profondamente partenopeo:
’a riffa → ’a arriffa → arriffare.

E ogni Natale diventava un teatro di tradizione: 🎭
c’era chi arriffava il motorino,
chi arriffava il cestone,
chi arriffava il televisore.

La gente stringeva un numerino come un piccolo portafortuna.
E poi aspettava la ruota di Napoli,
il primo estratto,
il momento in cui la Fortuna sembrava avvicinarsi davvero. 🍀

Napoli è questo:
una città che prende una parola straniera e la trasforma in una poesia popolare.
Una città che sogna, gioca, spera.
Una città che rende speciale anche un numero scritto su un foglietto. 💫

Quest’anno ho voluto riportare quella magia nel presente,
in una versione moderna ma con lo stesso sapore di una volta.